Il Tribunale di Roma, con la sentenza n. 6919/2018 del 4 aprile ha condannato una scuola al risarcimento dei danni non patrimoniali alla vittima di bullismo.
Come è noto, con la sentenza del Tribunale di Alessandria (sent. n. 439/2016), i genitori possono essere ritenuti responsabili del comportamento dei loro figli, qualora esso sia lesivo per altri soggetti.
Ma ora, con la sentenza del Tribunale di Roma, viene rimarcata una linea di riconoscimento delle responsabilità fra bullo, scuola e genitori.
La vicenda
I fatti di Roma sono avvenuti in un istituto tecnico di medie superiori.
Sin dai primi giorni dell'anno scolastico la vittima era stata insultata pesantemente da un suo compagno.
Nonostante il comportamento violento fosse noto al corpo docente e al preside, nessuno era intervenuto in alcun modo.
Un giorno, all’uscita da scuola, il ragazzo è stato aggredito fisicamente con pugni in faccia e denigrato con sputi e offese.
Il minore ha subito la frattura del setto nasale ed è quindi stato sottoposto ad un intervento chirurgico.
I giudici, a seguito della valutazione dei fatti, hanno ritenuto responsabili i genitori del minore violento per "culpa in educando", ma anche la scuola per la "culpa in vigilando", ai sensi dell’art. 2048 del Codice Civile.
E' stata poi ribadita la piena responsabilità del padre del minore "bullo". L'uomo, infatti lamentava che, essendo divorziato e non convivente da tempo con il figlio, non avrebbe potuto esercitare i suoi doveri educativi. I giudici hanno invece considerato che la responsabilità genitoriale non viene meno per il fatto che non si convive con i figli.
Sia la scuola che i genitori dovranno quindi risarcire i danni biologici e morali al minore vittima di bullismo.
Il dirigente soclastico dell'istituto rischia anche un provvedimento per negligenza nell’assolvimento dei propri doveri di servizio pubblico, da parte del Ministero della Pubblica Istruzione.
Considerazioni
Va detto che gli psicologi sono da anni impegnati nella progettazione e realizzazione di interventi presso le scuole, in grado sia di prevenire che porre fine ai comportamenti violenti tipici del bullismo.
Il fenomeno è noto, così come le cause psicologiche che scatenano gli eventi, ma anche il peso che gli altri attori hanno nella dinamica.
Non è mai, infatti, una questione solo fra bullo e vittima. C'è sempre un sistema che avalla, e a volte persino incentiva, l'azione lesiva.
Dagli insegnanti al preside, ai genitori, fino ad arrivare anche agli altri alunni che assistono, incitano o comunque, non intervengono con una chiara disapprovazione le violenze alle quali assistono.
Per questo il fenomeno può essere affrontato solo con un intervento che coinvolga le classi intere e deve essere considerato dai dirigenti scolastici una necessità e non una possibilità.
Fonte: https://www.skuola.net/scuola/scuola-bullismo-pagare.html